domenica 30 giugno 2013

..di pane e di vita.. di Antonio Belsito



Sono briciole di pane che lascio cadere a terra per i piccioni e per le formiche.

Non si butta il pane.

E’ quel pane che, dopo giorni, s’indurisce come fosse pietra.
Bagnato, si sgretola e si lascia gustare.

Le formiche e i piccioni sembrano fare a gara per accaparrarsi ogni singola briciola: le formiche sono in fila - l’una dietro l’altra - come fossero una catena di montaggio, mentre i piccioni atterrano come fossero aerei e beccano.

E’ una vecchia terrazza e il pavimento sembra un sentiero sterrato; la casa è di quelle in pietra e, tra uno spazio e l’altro, i ragni vi fanno nidi e ragnatele.
La stessa casa sembra reggersi a stento in cima a una collina spoglia come fosse arsa dal fuoco.
La porta d’ingresso è di legno e presenta degli spifferi; sento il vento suonare.

“Chi è?” - dice mio nonno.

Non sente bene e ogni fischio di vento sembra sia il campanello.

“Nonno è solo il vento” – rispondo.

“Ah..solo il vento” – sussurra.

Sorrido e, mentre sto per dirigermi in cucina, mi grida: “bagna il pane e vai in terrazza..aspettano piccioni e formiche”.

“Già fatto nonno” - dico.


Abbassa lo sguardo, toglie il cappello – vecchio vent’anni – dalla testa e prende fiato: “prima o poi arriverà..si..suonerà il campanello..e mi troverà felice di aver accarezzato la vita” 

(Copyright 2013)

mercoledì 19 giugno 2013

..di sguardi e di passione.. di Antonio Belsito

 
 
Mentre le tue guance si adagiano sul cuscino, i miei occhi si svuotano di me e si riempiono di te.
Sento il palpito della tua armonia, mentre scorri tra le lenzuola disegnate dalla tua melodia.
Un brivido mi sorprende come fosse pioggia ma non scappo perché mi riscalda il tuo sole.
Il magone sorprende entrambi che di rossore diveniamo tela: il mio e il tuo colore.
 
Ora, cerchiamo gli spazi che ci riempiono di respiro mentre il ritmo incessante diviene ossigeno.
Le mani accarezzano, mentre i nostri orizzonti si ricongiungono in un fremito senza tempo.
 
Sussurra la vita.. mentre intrecci di abbracci ci fondono in un'unica esistenza ansimante.
 
Ora, si sente l'eternità:
un istante.
 
(Copyright 2013)

martedì 18 giugno 2013

CIAO. . di Antonio Belsito




Ciao; si, ciao.


Ciao perché, seppur non ci conosciamo, è come se ci conoscessimo.

A volte, basta anche una sola parola per ritrovarsi, altre uno sguardo, altre ancora un gesto.


Ciao.


Tocchi, abbracci, stringi.. si, vibri.

Arriva l'anima, arriva.. e quando arriva si riconosce.

No, non sei lontano.. non siamo lontani.


Siamo solo altrove.


Sono tutti nella nostra quotidianità. E’ tutto nel nostro risveglio.

Eccoli: uno per uno.

Ci sono tutti.

Sono brividi che rendono l'orgoglio di essere e di esserci perché l'emozione è comune.. è la nostra ebbrezza oltre la barriera del visibile.. del finito.. del circoscritto.

E' quella libertà che diventa quel grido.. quella tonalità di voce.. quella ruga di espressione..
..è quella libertà che dilata le pupille e non fa chiudere più gli occhi.


Ciao.


(Copyright 2013 - In foto: l'autore)

mercoledì 12 giugno 2013

......................... di Antonio Belsito


Mi chiedo spesso quale possa essere la soluzione migliore..
..ma quando sembra sovvenire risposta..
..si perde.

Si perde in quella stretta al cuore.. si perde in quella sudorazione di mani.. si perde in quel digrignare i denti.. si perde in quello sguardo di ricordi.

Ritornano le ombre dell’assenza perché ritrovarsi soli, dopo immani sacrifici (ardenti come il fuoco), per una mancanza di coscienza civile è come strisciare nel deserto a gola secca, pur di trovar acqua.

Non si può immaginare l’arsura delle emozioni se non si vivono, dapprima, le emozioni.

Si bagnano le pupille come fossero canali di scolo,
si stringono i pugni come fossero verità nascoste,
si china la testa come fosse facile ritrovarsi nel vuoto di un pavimento.

Soli come se si fosse nati soli,
soli come se si fosse l’angolo più buio di un marciapiede di periferia,
soli come se si fosse invisibili.

Soli.

Non è facile immaginare la solitudine se non si ha il coraggio di fermarsi un istante per guardare gli occhi bassi della dignità calpestata.

Bisogna fermarsi un istante e avere il coraggio di guardare il bene dalla parte giusta.. dal verso designato.. dall'angolo prospettico migliore..
..forse, si potrebbe sentire il sospiro dell’amore.

Si.. anche a occhi bassi
                    il cuore bussa.

(Copyright 2013)

mercoledì 5 giugno 2013

SOGNI.. di Antonio Belsito



Ci sono di quelle farfalle colorate che sembrano svegliarsi solo a primavera.

E’ strano.. perché questi colori sarebbero belli anche in inverno.. quando, magari, fuori piove o quando ci sono i tuoni, i lampi, i fulmini.. e queste farfalle passano, portandosi dietro l’arcobaleno.. e tu ti fermi a guardarle.. perché queste farfalle sono sogni.. si, sono i sogni.. i sogni che, in inverno, ci passano davanti e ci permettono di sopravvivere al letargo.. quei sogni che ognuno di noi ha.. e che ognuno di noi fa.. perché sognare è bello.. proprio come vedere quelle farfalle.. quanto vedere quelle farfalle..





(Copyright 2013)