martedì 2 ottobre 2012

"Libertà di stampa" e/o "diritto di cronaca" in uno stato di diritto? di Antonio Belsito





Un foglio di quotidiano è “portato” lungo un viale dalle folate di vento; “plana”, “decolla”, “rotola” ma non si strappa.
Ancora intatto, viene afferrato -al volo- da un passante come fosse carta straccia da cestinare; l’intento è di natura, prettamente, civile poiché la “carta straccia” non è arredo urbano e tanto meno decoro.
Il passante incuriosito – prima di cestinare – guarda quel foglio, legge, scruta; il suo volto si contrae, avvicina il foglio, maggiormente, agli occhi e continua a leggere interessato.
Conclusa la lettura, lo piega, delicatamente, riponendolo nella tasca della giacca con fare pensieroso: “perché quel foglio di quotidiano è stato lasciato per strada e non cestinato?”.
Eppure, è talmente integro che sembra esser stato custodito fino a qualche minuto prima, tant’è che nel ripiegarlo, il passante, segue le pieghe già presenti.
Giunto a casa, trova riposo sul divano – dinanzi al caminetto “ardente” - il giusto ristoro in un autunno freddo; infila una mano nella tasca della giacca, resa umida dalle poche gocce di pioggia che ne hanno accompagnato il ritorno, ed estrae il foglio di quotidiano.
Lo apre delicatamente e su una facciata campeggia un titolo a caratteri cubitali:

“L’ITALIA E’ UNO STATO DI DIRITTO”.

“Ma quale diritto?” – pensa il passante – “tutto può sembrare un diritto e tutto può esserne il rovescio”.
Continua a leggere, comodo, il contenuto sottostante al titolo che è un continuo elogio alla “perfetta” azione politica, fondamento dello stato di diritto.
D’un tratto, il passante interrompe la lettura, preso d’assalto da una miriade di domande:
- - E’ il diritto all'assistenza sanitaria pubblica che diviene, doverosamente, assistenza privata?
- E’ il diritto al lavoro che diviene, doverosamente, bisogno per reperire consenso elettorale?
- E’ il diritto alla previdenza sociale che diviene, necessariamente, marginale rispetto ai vitalizi parlamentari o di, certuni, consiglieri regionali?
  - E’ il diritto a una fiscalità proporzionata che diviene sempre più gravosa stante i “legittimati” evasori?
< E’ il diritto di depauperare i “deboli” e arricchire i “potenti”?

Il passante, rammaricato dalla lettura di un contenuto difforme dalla realtà – alla luce, soprattutto, dei tanti riscontri vissuti – piega, nuovamente, il foglio di quotidiano e lo lascia cadere dalla finestra come fosse carta straccia.

Uno stato di diritto è uno STATO in cui OGNUNO ha il DIRITTO di SAPERE e il DIRITTO di DIRE affinchè il DIRITTO stesso sia , sempre più, una CONDIZIONE ESISTENZIALE DI GIUSTEZZA e DIGNITOSA SOPRAVVIVENZA e NON una ZONA FRANCA nella quale RENDERE il DIRITTO un BISOGNO.

SI, BISOGNO DI VERITA’;

BISOGNO DI ONESTA’;

BISOGNO, FORSE, DI DIRITTO. 

     













                      (Copyright 2012)

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