venerdì 30 ottobre 2015

Strimpellata distorta di VITA di Antonio Belsito

"Siamo morte con morte

e resuscitiamo al primo respiro

e ci emozioniamo al primo pianto

e ci sorprendiamo al primo sorriso


e cresciamo


e siamo pure vita."

(Copyright2015)

martedì 20 ottobre 2015

Distorsione di uno stato d'animo Scordato... di Antonio Belsito



"Sono giorni in cui non ci si sente accordati...sì, non si è in accordo...sono quelle giornate uggiose in cui il grigio sembra volgere verso la luce del sole...eppure, non accade...rimane un grigio che è stasi, fors'anche un po' malinconia. Sono giorni in cui si sta davanti alla finestra in attesa..."


N.B. L'arrangiamento musicale è volutamente distorto, quasi scordato, al fine di riprodurre il descritto stato d'animo.



(Copyright2015)

venerdì 9 ottobre 2015






Ho sempre pensato che sono gli 'invisibili' a cambiare, veramente, 
un mondo...

...quelli che non appaiano ma ci sono...

...quelli che interagiscono nella quiete, edificante, 
delle loro parole...

...quelli che, senza proclama o bacheche, arrivano al cuore 
con gesti pregni di semplice quotidianità. 


Il resto è solo rumore: stride l'eco di un 'ritorno' ." 

(Antonio Belsito)

(Copyright2015)

venerdì 2 ottobre 2015

E’ QUESTIONE DI C U L T U R A . . . di Antonio Belsito

"Quella sensibilità che è cultura della socialità, di essere e di esserci, arriva dai pochi (troppo pochi)...e diviene sostegno morale."



Tempi di recessione. Vero.
Fondi e coperture finanziarie statali ridotte, contenute, dimezzate, tagliate, revocate, azzerate.

Paga “dazio” anche – e troppo – la cultura.
"Ma la cultura non si fa con i soldi" - affermano.

Vero è che la cultura si fa col cuore ma i soldi sono solo un necessario sostegno all'espressività.

Sì, è l’espressione che fa la cultura.

Si fa cultura anche in sé – certo; basta aprire il proprio portafoglio.
Eppure, un portafoglio personale potrebbe essere, pericolosamente, discriminatorio per la cultura.
E’ nel momento in cui la si esprime – la cultura - che ne assurge la socialità.

La cultura è un impastarsi di anime che esprimono il sentimento di una co(no)scenza comune: l’umanità.

H U M A N I T A S .

I soldi stanno alla cultura come il tetto sta alla casa: i soldi dovrebbero essere solo una copertura, una protezione per poter imparare, interagire, e, forse, insegnare.
Allora, c’è chi apre il proprio portafoglio per sé; c’è chi apre il proprio portafoglio per sé e anche per gli altri; c’è chi apre il portafoglio vuoto e, fortunatamente, lo riempie di emozioni attraverso il pubblico sostegno economico-finanziario alla cultura.
Ci si pregna di cultura, si sorride alla cultura, si diventa beati di cultura.
Però, ci si specchia anche, forse troppo, nella cultura.

Specchietto per le allodole? Boh… può darsi.
Vanità? Può succedere.

Campeggiano ovunque grandi manifesti di cultura.
Aleggiano ovunque grandi manifestazioni di cultura.
Spingono cortei di cultura.
In televisione, ci si picchia anche in nome della cultura.
A teatro, o sui set cinematografici, si fa a guerra in nome della cultura.
Associazioni fanno a gara in nome della cultura.
Pamphlet di cultura, giornalini di cultura, riviste di cultura, fanno la fortuna della raccolta differenziata.
Concorsi letterariocinematograficiteatralicanori che diventano, sempre più, "vessilli" di cultura.
Circoli culturali sfavillanti e luccicanti abbagliano.
Circoli culturali meno sfavillanti e luccicanti ringhiano.
Microfoni "echeggiano" cultura, luci illuminano cultura, trucco colora cultura.
Qualche giovane rincorre la "gloria" della cultura; altri, meno giovani, rincorrono la "glorificazione" culturale.
Non mancano Sinossi e locandine “inchiostrate” di cultura.

Un clown sta – solo e triste - in un angolino perché non fa più ridere.
Il suo naso rosso non funziona più.

E’ questione di cultura.

(Copyright2015)