Mi chiedo spesso quale possa essere la soluzione
migliore..
..ma quando sembra sovvenire risposta..
..si perde.
Si perde in quella stretta al cuore.. si perde in
quella sudorazione di mani.. si perde in quel digrignare i denti.. si perde in
quello sguardo di ricordi.
Ritornano le ombre dell’assenza perché ritrovarsi
soli, dopo immani sacrifici (ardenti come il fuoco), per una mancanza di
coscienza civile è come strisciare nel deserto a gola secca, pur di trovar
acqua.
Non si può immaginare l’arsura delle emozioni se non
si vivono, dapprima, le emozioni.
Si bagnano le pupille come fossero canali di scolo,
si stringono i pugni come fossero verità nascoste,
si china la testa come fosse facile ritrovarsi nel
vuoto di un pavimento.
Soli come se si fosse nati soli,
soli come se si fosse l’angolo più buio di un
marciapiede di periferia,
soli come se si fosse invisibili.
Soli.
Non è facile immaginare la solitudine se non si ha il
coraggio di fermarsi un istante per guardare gli occhi bassi della dignità
calpestata.
Bisogna fermarsi un istante e avere il coraggio di guardare il
bene dalla parte giusta.. dal verso designato.. dall'angolo prospettico
migliore..
..forse, si potrebbe sentire il sospiro dell’amore.
Si.. anche a occhi bassi
il cuore bussa.
(Copyright 2013)