Era colori che si schiudevano.
Era profumi che abbracciavano.
Era palpiti che incoraggiavano.
Ogni passo era un passo in più verso il prossimo; si, un’orma
di umanità.
Aveva lacrimato per l’amore.
Insegnava che è nella sofferenza il coraggio di aggrapparsi
all’amore per renderne la luce perché è nel buio che quella luce può e deve
brillare.
Era nel coraggio della parola che assurgeva la sua tenacia
civile; proprio così, era faro di civiltà che diveniva socialità.
Fu stuprata; proprio “lo stupro” divenne uno spettacolo perché
non bisognava temere il ricordo, bensì necessitava donare quel ricordo affinché
la parola, ancora una volta, potesse divenire la forza di amare e di
considerare.
Essere Uomini significava riconoscere gli altri Uomini.
Le sue lacrime, così come i suoi sorrisi, hanno segnato una
storia, hanno veicolato un messaggio, hanno svelato una verità: gli uomini
vivono in un mondo che è di tutti e quei tutti sono uguali, basterebbe a quei
tutti guardarsi negli occhi e parlarsi per capire che tutti sono parte di un
tutto che è – semplicemente - la vita, l’esistenza, l’amore.
Ciao Franca.
Grazie di tutto.
Quando.. di Antonio Belsito
Al coraggio di Franca
Quando una pianta sta per seccare,
quando una foglia sta per cadere,
quando un fiore sta per morire..
Quando il vento sta per soffiare,
quando le nuvole stanno per arrivare,
quando la pioggia sta per bagnare..
Quando le onde sembrano gridare,
quando il vulcano sembra eruttare,
quando la polvere sembra vegliare..
..c’è sempre il sole che sta per illuminare,
la luna che sta per tornare,
le stelle che stanno per brillare..
(Copyright 2013 - In foto: Franca Rame)
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