Lacrime che tingono, occhi che tremano, labbra che cercano, braccia
che si incollano, mani che si aprono, gambe che cedono, piedi che trascinano.
Sguardi a incrociarsi, sguardi a nascondersi, sguardi.
Sospiri, respiri, affanni, rantoli.
Proiettili.
Grida. Urla. Parole. Letture.
Cristiani e musulmani.
Cristiani o musulmani.
Proiettili.
Coltelli, teste.
Ginocchia sul pavimento, facce contro il muro, spalle al
muro, braccia alzate.
TRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR. . .
Occhi sbarrati, denti serrati, crani ammaccati, ossa spezzate,
muscoli forati, organi dilaniati.
Colpi su colpi.
Corpi su corpi.
Sangue vivo che cola.
Pozzanghere di vite sui pavimenti e gocce rosso intenso sui
muri.
Libri aperti e penne lasciate sopra.
Dovevano tornare quegli studenti.
Uno strascico di storie e identità accatastate.
E ora?
Così si ammazzano gli uomini. Gli uomini ammazzano così.
Così.
(Copyright2015)
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