E’ un cuore.
E’ uno di quei cuori che si disegnano sul diario con dedizione, è uno di quei cuori che si colorano sui muri con scrupolosità, è uno di quei cuori incollati a un pupazzo.
Non si vuol sentire parlare di due cuori, bensì di un unico cuore; unico proprio come l’amore che si condivide.
Uniti dall'amore in un cuore che diventa il sogno di una coppia, giovani o anziani che siano.
E’ un collante rosso che lega.
Le mani unite le une nelle altre, le braccia intrecciate per non lasciare sfuggire l’intensità del sentimento, gli sguardi incrociati per non perdere mai di vista quel palpito che fa venire il magone dentro.
E’ l’amore.
Sorridono gli istanti e si cerca, in ogni modo, di renderli eterni perché non si vuol finire mai di sentire baci e carezze.
Scorrono versi su fogli di carta, su bigliettini di auguri, sullo specchio della stanza o sulla torta del compleanno.
Il tempo sembra saldare sempre più i cuori sino a fonderli, sino a renderli l’uno nell'altro.
E’ la felicità di essersi trovati, è la gioia di essersi conosciuti, è l’orgoglio di poter gridare: “TI AMO”.
Tutto il resto sembra divenire più bello.
E' una coppia che si conosce e si riconosce in uno sguardo e si congiunge col cuore.
E' una coppia e si trovano l’uno difronte all'altro.
E' una coppia.
Lasciano il profumo dell’amore lungo il loro percorso: il cuore diventa il più bel viaggio.
Si uniscono divertiti dai palpiti incessanti, si uniscono entusiasti dei sospiri profondi, si uniscono.
Baci, abbracci, carezze, parole sussurrate, intrecci di corpi e di cuori sudati, sguardi sentiti, lenzuola che sfilano sotto l’incedere del bene più profondo.
Si vivono perché ci sono.
Si amano.
“Ti amo..ti amo..ti amo”.
Quel ti amo diventa il ritornello della vita di coppia, proprio come fosse la più bella canzone mai sentita.
Gira il disco mentre le note scandiscono un valzer.
A un tratto, un grido.
A un tratto, quegli sguardi diventano strazio.
A un tratto, quel cuore diventa due cuori disuniti.
Le mani si disgiungono, così come le braccia.
Le labbra sembrano respingersi.
Le gambe si allontanano.
Si sente una folata di vento gelido mentre l’autunno, all'imbrunire, colora di grigio le foglie.
Si trascina un corpo più dell’altro ferito da un graffio.
Immobile giace l’altro corpo ferito da un fendente.
Muoiono come se la morte fosse il regalo più dolce.
Una lacrima scende come fosse petalo che cade.
Rimane il silenzio assordante.
Rimangono le orme di un valzer ritmato dal sangue in cui l’innocenza della vittima diviene la rabbia dell’omicida.
Eppure, quell'omicida grida all'amore.
Eppure, quella vittima grida: amore.
Amore.
(Video di Michele e Antonio Belsito - Copyright 2013)
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