Se fossi un pupazzo mi calamiterebbe
un mondo di cartone
e sprofonderei nella tonalità
di ogni colore.
Vagherei tra tessuti e plastiche
nell'imperturbabile essenza
che diverte.
Mi perderei, in acrobazie, tra le mani
di giocolieri.
Sarei lo schianto a ogni caduta
o il volo a ogni lancio.
Diverrei pioggia tra la pioggia
o sole tra il sole ma, anche,
sasso tra i sassi o rifiuto tra i rifiuti.
Sarei cosa in me o "compagno"
o, ancora, "avversario"
nella fantasia degli altri.
Solo senza soffrire di solitudine.
Insensibile senza patire la sensibilità.
Egoista senza sapere dell'altruismo.
Asettico senza necessità di un sorriso
o di una lacrima.
Morto senza vita.
Privo.
Sì, privo senza capire il 'vuoto'.
(Copyright2014)
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