mercoledì 22 ottobre 2014

Privo senza capire il "vuoto" di Antonio Belsito



Se fossi un pupazzo mi calamiterebbe 

un mondo di cartone 

e sprofonderei nella tonalità 

di ogni colore. 


Vagherei tra tessuti e plastiche 

nell'imperturbabile essenza 

che diverte.

Mi perderei, in acrobazie, tra le mani 

di giocolieri.

Sarei lo schianto a ogni caduta 

o il volo a ogni lancio.

Diverrei pioggia tra la pioggia 

o sole tra il sole ma, anche, 

sasso tra i sassi o rifiuto tra i rifiuti. 

Sarei cosa in me o "compagno" 

o, ancora, "avversario" 

nella fantasia degli altri.

Solo senza soffrire di solitudine.

Insensibile senza patire la sensibilità.

Egoista senza sapere dell'altruismo.

Asettico senza necessità di un sorriso 

o di una lacrima.

Morto senza vita.

Privo.

Sì, privo senza capire il 'vuoto'.

(Copyright2014)

Nessun commento:

Posta un commento