domenica 13 ottobre 2013

CI CALANO LE BRAGHE!! di Antonio Belsito






ITALIA - 200 anni fa.

Giuseppe Verdi scriveva le note di un’ITALIA trionfante: un’ITALIA in preda all’orgoglio di riuscire a essere PATRIA perché i CITTADINI (rectius: gli ITALIANI) c’erano e si facevano sentire.
Erano gli ITALIANI del Risorgimento, erano gli ITALIANI della Rinascita.
Erano gli ITALIANI che sapevano guardarsi negli occhi con la benevola rabbia di sentirsi tutti partecipi di un cambiamento migliorativo.
Erano quegli ITALIANI che non riuscivano a stare fermi, guardando gli altri operare per la PATRIA.
Era la PATRIA.

Si, PATRIA.

Era il senso delle esistenze che contribuivano, ciascuna secondo il proprio specifico apporto, a sentirsi TUTTI ITALIANI in un’UNICA ITALIA.
Era il senso del DOVERE e la delicatezza dell’ONORE.
Era un sentirsi UOMINI e come tali un essere TUTTI PER TUTTI.
Si remava nella stessa direzione: ci si accaniva a prendere i remi in mano senza risparmiarsi perché su quella barca si era INSIEME e il mare si affrontava INSIEME.
INSIEME.

“VA PENSIERO..”.

L’energia di quelle note rendeva la “coraggiosa forza” di essere soggetto, predicato e complemento: TUTTI SIAMO TUTTO.

Oggi, neanche il pensiero permane.

E’ un turbinio d’istintività che alimenta il naufragio: quei remi restano in balia delle onde senza più una mano a volerne la direzione.
Si abbandonano i remi per cercare le scialuppe; si sa che abbandonando i remi servono le scialuppe.
Ma perché abbandonare i remi?
Perché si è comandanti di una nave per stemma araldico, per manna dal cielo, per incoronazione lobbistica, per battesimo ma non per competenza.
E’ bello fregiarsi dei gradi di comandante in un mare sereno.
E’, altrettanto, bello sgusciare ostriche col sole in poppa.
Ma il timone (i remi) ?
Bè…basta avere garanzia della scialuppa per disinteressarsene.

Il resto non conta.

Eppure, quel resto è un POPOLO: sono uomini e donne, bambini e bambine, anziani e anziane, vecchi e vecchie, animali.
Eppure, quel POPOLO ha combattuto due guerre, resistito a soprusi, affrontato regimi per essere UNITA’.
Eppure, se oggi “qualcuno” bivacca è perché molti di quel POPOLO sono morti per la FIEREZZA di poter gridare:

ITALIA!

Appartenevano a quel POPOLO coloro che hanno dato (o donato) una SPINA DORSALE all’ITALIA, insegnando che anche su una semplice carta si può scrivere il destino di un POPOLO di PATRIA: la COSTITUZIONE.
Perché la COSTITUZIONE?
Perché si erano IMMOLATE VITE per combattere i soprusi: mamme nel nero di un pianto disperato, mogli con prole come fossero cuccioli abbandonati, sorelle in attesa di ritorni mai avvenuti.
La COSTITUZIONE è il suggello di quel SIAMO TUTTI POPOLO che , oggi, viene sbandierato come DEMOCRAZIA.

TUTTI ERANO TUTTI. TUTTI.
LAVORO, UGUAGLIANZA, SOLIDARIETA’, DIGNITA’.

La COSTITUZIONE è il suggello del “BASTA PIU’ SOPRUSI!!”.
Era quello il POPOLO che esportava modi di essere e di operare (Know How o made in Italy) in tutto il mondo: dalla telefonia all’informatica, dall’abbigliamento all’automobilismo, dalla ristorazione all’artigianato, dalle siderurgia alla metallurgia, dal’agricoltura al turismo, dall’istruzione all’arte.

Era DEMOCRAZIA.

Oggi i partiti “inciuciano”, i politici “ciucciano”, le balie spariscono.

C’era un tempo in cui anche le ideologie in antitesi  si ritrovavano per sostenere l’ITALIA, a prescindere dal colore o dal colorante.
C’era un tempo in cui gli antagonisti si stringevano le mani per suffragare una RAGIONE: l’INTERESSE PUBBLICO.
C’era un tempo in cui, pur di rendere agi i disagi, i RAPPRESENTANTI DEL POPOLO si riunivano in una locanda perché appartenevano a TUTTI, senza relegarsi nelle stanze del potere per i pochi.
C’era un tempo in cui la LEGGE significava CERTEZZA di un RISPETTO CIVILE.
C’era un tempo in cui la GIUSTIZIA era garanzia di quel RISPETTO CIVILE.
C’era un tempo in cui l’ESECUTIVO (nella sua accezione di governo in senso ampio, esercitato attraverso istanze politiche che erano istanze di tutta la GENTE) era lo specchio del POPOLO.

C’era un tempo.

Oggi, c’è sempre tempo per calarsi le braghe.
Infatti, gridano che:
-          - la COSTITUZIONE va “rottamata”;
-          - la LEGGE va usurpata a tutela dei più forti;
-          - il LAVORO (inteso quale occupazione) va “elemosinato”;
-          - le PENSIONI dei più deboli vanno cancellate;
-          - i rimborsi elettorali e i vitalizi vanno incrementati;
-          - i DISAGIATI vanno “ghettizzati”;
-          - i GIOVANI vanno “comprati”;
-          - i LAVORATORI vanno minacciati.

Il POPOLO va soggiogato col bisogno e non accolto nel DIRITTO.

Ma loro chi sono?
Sono coloro che ci calano le braghe .


VA PENSIERO.     




(Copyright 2013)

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