mercoledì 1 maggio 2013

PRIMO MAGGIO di Antonio Belsito




E, ora, sono qui a cercare nella polvere un tozzo di pane.
Lo cerco e m’impegno perché mi piace sudare ciò che sogno.
Tra i rovi scorgo un bicchiere d’acqua; ho sete, tanta sete.
Allungo il braccio perché voglio bere: ho la bocca prosciugata dalla polvere, quella polvere che respiro, quotidianamente, per cercare un pezzo di pane.
Sento le spine conficcarsi nelle mie carni, nel mio braccio, ma la necessità di bere è più forte della paura di soffrire.

Il dolore della sopravvivenza anestetizza.

Stringo tra le mani un libro sporco di sangue, prezioso ricordo delle scuole elementari; nonostante sia consumato dal sudore, il titolo appare chiaro.
Questo libro ha attraversato mani e periodi / adagiato su banchi e cattedre / riposto in cartelle e librerie. / Questo libro ha riempito biblioteche e fondazioni:

“EDUCAZIONE CIVICA”

(Copyright 2013)

2 commenti:

  1. Oggi, 1° maggio, è la festa del lavoro che non c'è. Quello che dovrebbe essere un diritto sacrosanto è oramai una chimera per tanti, tantissimi.Siamo schiacciati, immobili, gente senza speranza.. soffocati da questa vita.
    Si sente, a volte, un vento leggero che rincuora.. e il vento non lo si può fermare, tu fai parte di questo vento Antonio..

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    1. Bisogna lasciarsi trascinare dal vento della speranza per trovare la forza di reagire e, magari, farsi sentire. Possiamo gridare, si..ancora si può gridare.

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